La Valposchiavo
La Valposchiavo rappresenta la congiunzione naturale nord-sud più diretta fra il Grigioni (Engadina) e la Valtellina.
Situata nel versante orografico sudalpino, la regione copre su una distanza in linea d'aria di circa 25 km, un dislivello di quasi 3400 metri, uno dei più notevoli di tutto l'arco alpino: dalla sommità del Piz Palü (3905 m s.l.m.) a Campocologno, il villaggio più in basso (522 m s.l.m.).
Partendo dal Passo del Bernina (2328 m s.l.m.), rivolti verso sud, due vallate alpine ben distinte, la Val Agoné e la Val Pila, portano la prima al pianoro di Cavaglia, la seconda a quello di La Rösa, per infine ricongiungersi nel fondovalle nei pressi di Poschiavo in un'unica zona pianeggiante estesa da San Carlo fino a Miralago, sul Lago di Poschiavo.
Proprio a Miralago si apre la parte bassa della Valposchiavo, il Brusiese, caratterizzato da un clima più mite e da un notevole dislivello fino a Campocologno, sul confine politico della vallata verso la Valtellina (Provincia di Sondrio, Italia).
La Valposchiavo è raggiungibile su strada da nord attraverso il Passo del Bernina, da sud attraverso il valico italo-svizzero di Piattamala e da est attraverso la forcola di Livigno. La Ferrovia retica, con il suo Trenino rosso del Bernina, attraversa la Valposchiavo e collega l'Engadina e il resto dei Grigioni alla Valtellina. La Valposchiavo è inoltre accessibile a piedi tramite vari sentieri alpini situati sui versanti est ed ovest.
Il clima mite di Brusio
La parte bassa della Valposchiavo, quella che corrisponde al territorio del Comune di Brusio, che lungo il fondovalle porta da Miralago a Campocologno, gode di un clima mite e favorevole all'agricoltura, in particolare alla coltivazione di frutta e di verdura.
Da sempre, specie fra Campascio, Zalende e Campocologno, il Comune di Brusio vanta coltivazioni ortofrutticole di qualità. Nei decenni a cavallo del 2000 si sono ben sviluppate le coltivazioni di piccoli frutti, come more, fragole, lamponi, mirtilli e ribes, e numerosi meleti. Nel 2012 la Confederazione svizzera ha approvato il primo vigneto ufficiale a Campascio in Valposchiavo.
La tradizione della coltivazione del castagno non sembra mutare nei tempi, anche se il prodotto non assume più quell'importanza fondamentale che vantava nel passato, molto più povero di risorse.